L'Espresso pubblica una inchiesta sulla pletora di consulenti spesso inutili che vengono pagati dal contribuente.
Ecco un breve estratto:
Di tutto e di più negli staff
degli assessori regionali lombardi. A scorrere l'elenco dei consulenti a
supporto degli organi di indirizzo politico c'è da rimanere
sconcertati. Maestre d'asilo, camerieri di pizzerie, animatrici di
miniclub, consiglieri e assessori comunali in cerca di doppio stipendio,
laureati a pieni voti, professionisti affermati. Tutti insieme
appassionatamente alla voce «rapporto fiduciario» che regola questi
contratti di collaborazioni coordinate e continuative con stipendi
oscillanti tra i 15mila e i 40mila euro l'anno.
Collaborazioni che di fatto nessuno verifica né è in grado di
considerare realmente utili o meno all'attività degli assessori. Sfugge
come possa un'assistente alle insegnanti di un asilo di
Viadana, in provincia di Mantova, essere la persona più adatta per
occuparsi di relazioni esterne «connesse sia alle pari opportunità che
agli eventi sismici del maggio 2012 nel mantovano».
Io trovo davvero abominevole l'articolo che vi citerò e linkerò qui sotto. Il confronto è tra "extracomunitari" (ma quelli che vivono al Nord) e "terroni", sulla base dei test Invalsi.
Il sottotitolo sembrerebbe essere: pure "i ecstacomunitari son più bravi dei terroni a squola".
Si legge:
Perché nelle scuole elementari della Campania i bambini immigrati hanno
risposto alle domande di lingua italiana e a quelle di matematica meglio
dei loro coetanei nati e cresciuti in patria. Sono stati più bravi. E
non di poco: il punteggio medio dei bimbi arrivati dall'estero,
in algebra, è stato 222. Lo standard raggiunto dai loro compagni di
classe campani è 198: ventiquattro punti in meno, in seconda elementare. E la differenza emerge anche
nella comprensione della lingua: il punteggio ottenuto dai
non-cittadini italiani è 203. Quello dei loro vicini di banco napoletani
è 196.
Ed ancora:
I quindicenni romeni, albanesi, marocchini, indiani e cinesi che vivono in Lombardia dalla
nascita, ad esempio, hanno dimostrato di avere in media competenze pari
a 200 punti in Italiano e 203 in Matematica. I loro coetanei siciliani,
figli di genitori siciliani, si fermano a 189 e 186. Cioè dimostrano,
almeno per gli standard elaborati dall'Istituto nazionale di
valutazione, di avere meno dimestichezza con la lingua materna del
nostro paese.
Non è finita. I tredicenni extracomunitari che frequentano le scuole
medie in Puglia prendono di solito 208 nei questionari di matematica. I loro compagni di classe pugliesi arrivano a 192. Ovvero stanno 16 punti più giù nella classifica delle capacità.
Ed ancora:
Per Molina:«insomma, questi risultati sono semplicemente una cartina da
tornasole del basso livello di competenze che gli alunni raggiungono in
quelle regioni»
Basso livello di competenze, già. E cosa si fa per alzare questo"basso livello di competenze?" Semplice. Si tagliano insegnanti, nonostante aumenti la popolazione scolastica, non si costruiscono nuove scuole e quelle che ci sono, fatiscenti, si lasciano come sono.
Extracomunitari VS Terroni. Pronti col televoto?
Lombrosianesimo militante. Era proprio necessario il confronto per esaltare le qualità di BAMBINI che sono di fatto italiani a tutti gli effetti (in tutti e due i casi, pare superfluo ricordarlo, non si sa mai)? Non bastava riportare i dati integrali, comprensivi di tutta la penisola, lasciando che parlassero da soli senza confronti?
E poi una ovvietà: la matematica, che è stata inventata dagli arabi, ha forse una lingua differente a seconda del paese da cui si proviene? Donde dunque lo stupore se un marocchino è più bravo in matematica di un pugliese?
Questo confronto che cosa dovrebbe o vorrebbe dimostrare?
“Radio Padania ci sta assediando. Noi editori delle emittenti locali facciamo fatica a realizzare anche le più piccole modifiche tecniche per farci sentire meglio nel nostro territorio. Dobbiamo rispettare mille cavilli burocratici e se sgarriamo siamo ogni volta puniti dal ministero con una sanzione minima di 6 mila euro. Invece c’è un’emittente che può fare tutto: Radio Padania. Occupa le frequenze libere anche al sud e poi le cede. A Trapani ha già acceso un suo ripetitore due volte. Arriva e poi se ne va”(continua)
Sul proprio blog, quest'oggi, Gigi di Fiore pone una interessante riflessione sulla costruzione della Galleria Umberto di Napoli, vittima di crolli drammatici.
All'inizio, vennero stanziati 30 milioni di lire (di allora), si pensò di includere nel grande progetto anche la trasformazione del quartiere Santa Lucia e del Vomero. Il sindaco Nicola Amore si affidò all'architetto Adolfo Giambarba per un piano complessivo. Un'idea nuova di città. Dopo tre giorni di dibattito, il finanziamento passò in Parlamento e divenne esecutivo nel gennaio 1885.
Ed ancora:
La società per azioni Risanamento di Napoli si aggiudicò la rivoluzione urbanistica cittadina. Era nata con capitali tutti non napoletani: Credito mobiliare di Firenze, Banca generale di Roma, Banca subalpina di Torino, Immobiliare dei lavori di utilità pubblica ed agricola di Roma, società fratelli Marsiglia di Torino. Entrarono nella grande torta dei lavori su Napoli.
Il sindaco Nicola Amore fu accusato di aver favorito la società Geisser e banche non napoletane. Si difese: "E' vero che molte banche, specie da Torino, mi hanno chiesto la concessione dei lavori. Per loro grandi rischi, per noi vigilanza assoluta. Certo, saremmo stati felici se in questa città si fossero potuti associare capitalisti napoletani, ma non sono forti abbastanza per assumere la concessione". Insomma, lavori a Napoli per il beneficio di società non meridionali. Storie ricorrenti.
E l'amara conclusione:
Tutto invecchia, compresi i palazzi. C'è chi si illude di non poter spendere per affrontare l'usura del tempo, come se i nostri monumenti fossero eterni.
Ovviamente queste immagini non le vedrete sulle tv a cui siete abbonati. E dimostra che tanti siciliani non sono così tonti da cadere nelle strumentalizzazioni di chi intende semplicemente continuare a fare gli interessi di aree di territorio da cui, da 30 anni prende voti e da cui noi, siciliani compresi, prendiamo insulti.(continua)