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giovedì 5 luglio 2012

La particella di Dio scoperta da macchine sannite

La scoperta del bosone di Higgs, celebrata Urbi et Orbi, ed annunciata al Cern, ha di fatto lasciato in secondo piano una notizia che esalta le eccellenze campane. Così come i Romani svariati secoli fa, oggi, la cosiddetta particella di Dio, ha passato nuove e tecnologiche forche caudine.
Tutte le apparecchiature usate per raccogliere i dati, da parte dei tremila ricercatori del Cern, e quindi usate per certificare l'esistenza della "particella di Dio", infatti, hanno una matrice comune: essere state sviluppate dal team guidato da Pasquale Arpaia, docente di ingegneria elettronica presso l’Università del Sannio continua qui

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