“L'area attorno alla centrale Federico II è
contaminata?" Nonostante la difesa di Enel abbia cercato con più
interventi di fare in modo che il giudice non consentisse di porre
questa domanda, alla fine l’avvocato Rosario Almiento l'ha spuntata. E
il dirigente del settore Ambiente della Provincia, Pasquale Epifani,
citato come testimone, ha risposto senza indugi: “Sì”. Ci sono due studi
commissionati dalla Provincia di Brindisi, costituita parte civile
proprio con l’avvocato Almiento nel processo a carico di 13 dirigenti
Enel e di due imprenditori locali. L’ente ha chiesto un risarcimento di
500 milioni di euro, in cui rientrano anche i 118 mila euro, le cui note
spese sono state depositate, per averli commissionati: “Gli studi hanno
rilevato metalli pesanti nei terreni circostanti al nastro
trasportatore” ha proseguito Epifani. Che ha anche fatto sapere che è
ora in corso l’approfondimento, ai fini delle bonifiche, di altre aree
che giungono fin sotto alla Statale 613. Metalli come arsenico, nichel e
berillio.
(fonte Brindisi Report, continua a leggere) Sono lavori fatti l’uno da Unisalento, Cnr e Arpa Puglia, l’altro da Enea per la sperimentazione della tecnologia del laser. Per l’Enel sono da considerarsi alla stregua di carta straccia, perché “Non sono mai stati pubblicati” come ha fatto rilevare l’avvocato Michele Laforgia. Uno addirittura il presidente della Provincia, Michele Errico, volle tenerlo nell’ufficio di presidenza. E si rifiutò di consegnarlo a Enel che lo aveva richiesto.
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