domenica 13 novembre 2016
Gigi Di Fiore : fenomenologia di Roberto Saviano
Sul proprio blog , il giornalista e scrittore (di storie di camorra) Gigi Di Fiore, analizza il fenomeno "Roberto Saviano".
Alcune considerazioni sono interessanti: "Se fosse stato vivo Andy Warhol, ne avrebbe sicuramente fatto un soggetto per le sue opere. Come la Coca cola, come Marilyn e la prima pagina del Mattino sul terremoto "Fate presto". Roberto Saviano icona popolare, star del mondo giovanile e giovanilista nell'era del 2.0 e della comunicazione globale. "
Ed ancora: "Si è celebrata da tempo su Saviano una frattura tra opera e suo autore, tra cosa scrive e la sua attività e la sua immagine. Icona contemporanea incarna l'emozione che, in lui, vede l'eroe moderno che da solo combatte contro il crimine organizzato, censore di tutti i poteri corrotti, analista di qualsiasi fenomeno moderno. L'età all'inizio ha aiutato: il pubblico giovanile è meglio disposto verso i coetanei, ma poi si affeziona, crescendo con i suoi idoli, anche quando si avvicinano agli anta. Eppure, a differenza di un Nobel della letteratura come Hemingway o di un grande scrittore come Fante, la storia personale di Saviano, le sue esperienze dirette non sono argomento delle sue narrazioni. Non ci sono le sue passioni, le sue aspirazioni. Non c'è esperienza personale in prima persona, ma l'artifizio letterario dell'io narrante che fu usato anche da Ferdinando Russo nelle "Memorie di un ladro" quando raccontò nel 1907 la camorra dell'epoca."
Dalle ospitate televisive ai social, il mito si alimenta. Conclude Di Fiore:
" Alla fine, non c'entra più la camorra, non c'entrano più le mafie italiane. Avvertendo il rischio della ripetitività, anche Saviano, consigliato evidentemente dai nuovi editor Feltrinelli, ha spiegato che l'ultimo libro è ambientato a Napoli, ma è metafora di una gioventù criminale persa di tutto il mondo. E non c'è da dargli torto, se si leggono le statistiche dei 50 giornalisti uccisi in Colombia dalla criminalità, dove sono centinaia anche i poliziotti uccisi. Come in Brasile, o in Russia. Ma, oltre il contenuto, resta l'icona pop, che tanto sarebbe piaciuta a Warhol che riprodusse anche Che Guevara nelle sue immagini di arte "oggetto di consumo".
L'articolo completo su Il Mattino
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